La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio.
L’esposizione testimonia l’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla lotta delle resistenze.
Tra le opere esposte ci sono quelle di Aldo Carpi, degli artisti del Realismo Esistenziale di area milanese come Bepi Romagnoni, Giuseppe Guerreschi, Gianfranco Ferroni, e di altri autori come Renzo Vespignani e Alberto Sughi.
La mostra indaga anche il volto umano nel Novecento, spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’umanità dolente.
Figure deformate e mostruose, come quelle di Francis Bacon, ispirano generazioni successive di artisti legati alla Nuova Figurazione Italiana.
Sezione storica: Valerio Adami, Francis Bacon, Mirko Basaldella, Ubaldo Bertoli, Aldo Borgonzoni, Floriano Bodini, Remo Brindisi, Aldo Carpi, Mino Ceretti, Agenore Fabbri, Gianfranco Ferroni, Luigi Grosso, Giuseppe Guerreschi, Renato Guttuso, Trento Longaretti, Alberto Longoni, Marino Mazzacurati, Luciano Minguzzi, Henry Moore, Ennio Morlotti, Zoran Music, Mario Nanni, Pablo Picasso, Diego Rambelli, Antonio Recalcati, Bepi Romagnoni, Alberto Sughi, Ernesto Treccani, Tino Vaglieri, Renzo Vespignani, Tono Zancanaro, Giuseppe Zigaina.
Sezione contemporanea: Agostino Arrivabene, Paul Beel, Thomas Berra, Chiara Calore, Roberto Coda Zabetta, Nebojsa Despotovic, Fulvio Di Piazza, Marco Fantini, Greta Frau, Alessandro Giannì, Alfio Giurato, Federico Guida, Giovanni Iudice, Francesco Lauretta, Gaia Lionello, Federico Lombardo, Marco Luzi, Paolo Maggis, Andrea Martinelli, Michele Moro, Enrico Robusti, Sergio Padovani, Alessandro Papetti, Lorenzo Puglisi, Giuliano Sale, Desiderio Sanzi, Davide Serpetti, Cristiano Tassinari, Nicola Verlato, Santiago Ydanez.
Opere digitali di Davide Maria Coltro, Giuseppe Lo Schiavo e Mario Klingemann.